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giovedi' 19 settembre 2002
 
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Inaugurazione della Pinacoteca Agnelli:
l'Avvocato dona alla citta' 25 opere della collezione privata

Renzo Piano

John Philip Elkan

Giovanni Ferrero

Sono 25 i capolavori della collezione privata che la famiglia Agnelli ha donato a Torino. Saranno esposti nella nuova Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, al Lingotto di Torino, che venerdi' 20 settembre sara' inaugurata dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. John Philip Elkan, nipote dell'Avvocato, a nome della Fondazione Giovanni e Marella Agnelli, alla quale si deve la realizzazione della Pinacoteca, ha presentato il progetto. La galleria sorge sulla pista del Lingotto dove si provavano le vetture Fiat ed e' stata progettata da Renzo Piano, l'architetto al quale si deve la trasformazione di tutta l'ex fabbrica: uno spazio di 450 metri quadrati, con il tetto di lamelli di cristallo orientabili che diffondono la luce sugli spazi espositivi. La Pinacoteca e' gestita da Palazzo Grassi, la fondazione culturale della Fiat. ''Mi sentivo in colpa - spiega l'avvocato Agnelli nella prefazione al catalogo Bompiani - verso la mia citta' che mi ha dato tanto. Anche mia moglie Marella insisteva. Quindi abbiamo lavorato a questo progetto: un centro per rivitalizzare un'area cruciale, per trapiantarla nel cuore del mondo futuro. Il filo tra le opere e' il piacere che si prova nel guardare. Il pubblico che visitera' la Pinacoteca del Lingotto incontrera' un perimetro di Torino che ho sempre molto amato, rinchiuso tra le Alpi e la collina''. I Matisse raccolti al Lingotto sono una collezione unica in Italia: dalla ''Femme et anemones'' del 1937 al ''Tabac Royal'' del 1943. Nella Pinacoteca ci sono anche due opere di Picasso: l'''Homme appuye' sur une table'', dipinto fra il 1915 e il 1916, che l'Avvocato racconta di avere acquistato quasi casualmente da un amico che voleva venderlo per comprare casa in Sardegna, e ''L'etaire''. Amedeo Modigliani e' rappresentato dal ''Nu couche'''. Ci sono anche opere di Manet e Renoir, due gessi di Canova. E c'e' un quadro di Balla: la ''Velocita' astratta'', opera futurista realizzata nel 1913. Agnelli lo presto' alla mostra ''Novecento'' che si tenne nei primi mesi del 2001 nelle Scuderie papali del Quirinale. La Pinacoteca non e' organizzata in modo tradizionale. Renzo Piano ha voluto seguire il modello americano del ''Museum education'' che utilizza i musei e le pinacoteche come strumento didattico per i giovani: non solo un'esposizione di grandi opere d'arte da ammirare, ma un percorso da seguire con razionalita'. Marella Agnelli, come dice l'Avvocato, ha voluto che non si seguisse un criterio accademico negli abbinamenti delle opere, ma si operasse con freschezza e originalita' come avviene nella casa del collezionista piu' che nel tradizionale museo ottocentesco. E a tutti coloro che visiteranno la Pinacoteca l'Avvocato ricorda che ''la creativita' e' il piacere piu' grande''.